Il Primo Maggio

Parigi, 20 luglio 1889, “Congresso della Seconda Internazionale”: nasce l’idea del “Primo Maggio” in cui tutti i lavoratori possano ritrovarsi, dibattere, organizzare una forma di lotta e dichiarare la propria autonomia. A Parigi, il Congresso indice una grande manifestazione per chiedere ai Governi di ridurre la giornata lavorativa ad otto ore sulla scorta dello slogan “8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire”, coniato in Australia nel 1855. La scelta del primo maggio deriva dai gravi incidenti accaduti, nel 1886, a Chicago (rivolta di Haymarket), quando (1 maggio) uno sciopero generale è indetto in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. Dopo 3 giorni di protesta, la repressione violenta da parte della polizia causa 11 morti. E, il Primo maggio del 1890, nasce la “Festa nazionale del lavoro” (o dei lavoratori) celebrata in tutto il mondo.

Una testimonianza viene dalla Puglia: Cataldo Balducci, nel documentario Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria riprende la festa ed il corteo, con bandiere e banda che percorre le strade della cittadina. In Italia la festività è ratificata nel 1891 ma, nel 1924, il governo dell’epoca la anticipa al 21 aprile. Si ritorna alla data naturale dopo gli eventi bellici e, nel1947, purtroppo, il 1 maggio si colora di rosso con il sangue dei lavoratori in festa a Portella della Ginestra. La nostra Costituzione si apre con l’articolo che specifica che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Anche la Chiesa, sensibile ai problemi del lavoro e dei lavoratori, istituisce, il 1º maggio 1955, la festa liturgica dedicandola a San Giuseppe lavoratore.

Avvertiamo il dovere di far festa ai lavoratori ed al loro lavoro che nobilita il nostro essere. Ma è anche doveroso meditare sui tanti italiani, specie giovani, per i quali “lavoro” significa aspirazione, utopia, e la sua mancanza ingiusta punizione che tarpa le ali, taglia le prospettive, li castiga, incolpevoli e, da noi, illusi. Il Primo Maggio divenga fonte di lavoro, impegni governanti, amministratori e chiunque altro a porne il problema al primo posto tra quelli da risolvere. PRESTO e risolutivamente. Un riconoscimento ed un pensiero grato ed ammirato ai lavoratori, un commosso pensiero per quanti, su questo fronte, hanno perduto la vita (3 al giorno per infortunio), ai loro superstiti poco tutelati, a quanti si impegnano per combattere queste colpose/colpevoli evenienze, a quanti, soprattutto, diffondono, difendono, rendono attuale ogni doverosa prevenzione di malattia e/o incidente, anche sanzionando ogni carenza.

Buon Primo Maggio. Scambiamoci gli auguri. Sia festa di tutti e per tutti, lavoratori, datori di lavoro, governanti, amministratori insieme per assicurare il Bene Comune senza discriminazioni.

 

Nicola Simonetti

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